venerdì 8 febbraio 2013

Commodities nel 2013

Il mese di gennaio si è confermato positivo per le commodities esattamente come un anno fa.


A partire dal 2012 abbiamo iniziato ad osservare un differente comportamento tra l’asset materie prime e quello azionario, fino ad allora considerate nel loro complesso risk asset. In queste prime battute del 2013 possiamo confermare la difficoltà di salita dei prezzi delle materie prime rispetto ad indici azionari come S&P 500 e Dax che sono in prossimità dei massimi assoluti.

La novità del momento per le commodities è data dalla diminuzione della volatilità.

Nel mese di gennaio abbiamo avuto l’oro compreso tra 1.625 e 1.700 dollari, il petrolio tra 92 e 98 dollari al barile, rame tra 7.920 ed 8.290 $ alla tonnellata, il tutto con una debolezza di dollaro piuttosto evidente.

In particolare il Dollar Index ha chiuso il mese sui minimi a 79.10, molto importante il minimo fatto il 14 settembre 2012 a 78.60; per dare un’idea della contemporanea forza della divisa europea è interessante notare come il 14 settembre Eur/Usd fosse ad 1.3170 mentre giovedì 31 gennaio ha toccato 1.3600.

A questo punto i primi indizi del 2013 sono per un anno più complesso per le materie prime, in cui bisognerà non solo essere bravi a scegliere i diversi settori (energia, preziosi, grani, coloniali, carni e metalli industriali) ma anche i differenti comportamenti delle singole commodity all’interno degli stessi.